Regista cinematografico giapponese. È un punto di riferimento molto
importante nella storia del cinema giapponese, in quanto insieme con Mizoguchi e
T. Uchida, contribuì a portare a livelli artistici una produzione filmica
di stampo ancora artigianale. Dopo
Una pagina folle (1926), che lo pose
all'avanguardia della cinematografia del suo Paese, e
Incroci (1928),
recatosi in Europa, vi conobbe i maggiori registi sovietici e tedeschi. I suoi
film, in buona parte di costume, si possono apprezzare per la grande
raffinatezza figurativa; della sua grande produzione si ricordano:
Le due
lanterne di pietra (1933),
La battaglia d'estate di Osaka (1937),
L'attrice (1947),
La saga del gran Budda (1952),
L'airone
bianco (1958),
Il bonzo magico (1963) (Mie 1896 - Tokyo 1982).